Nessuna lacrima vada sprecata

Nessuna lacrima vada sprecata: parte 7 e 8 (finale)

Quali anomalie presentava il biglietto d’addio?

Che destino ha legato i quattro protagonisti di quella strana vicenda?

C’è un “codice Tenco” racchiuso nelle parole di una canzone a lui dedicata.

Scopriamolo assieme

parte 7

parte 8 (finale)

di Dino De angelis

Nessuna lacrima vada sprecata

Nessuna lacrima vada sprecata: parte 5 e 6

Subito dopo l’eliminazione dalla finale, Luigi e Dalida vanno via dal Salone delle feste del Casinò di Sanremo.

Da questo momento inizia il mistero della scomparsa di Luigi Tenco.

Dopo il ritrovamento del corpo, la Rai decise di non mandare in onda il servizio che fu realizzato a caldo quella notte.

Una delle tante stranezze di questa astrusa vicenda.

Parte 5

Parte 6

di Dino De Angelis

Nessuna lacrima vada sprecata

Nessuna lacrima vada sprecata: parte 3 e 4

A grandi passi, e a suon di successi, Tenco si avvicina al Festival di Sanremo.

Lo affiancarono ad una cantante famosa in mezza Europa con la quale avrebbe intrecciato un rapporto che sarebbe andato molto al di là del sodalizio artistico.

Ma intanto cominciano ad affacciarsi alla sua vita anche delle ombre che non lo avrebbero abbandonato mai.

Parte 3

Parte 4

di Dino De Angelis

Nessuna lacrima vada sprecata

Nessuna lacrima vada sprecata: parte 2

L’angolo della cultura

Gli esordi della carriera artistica di Luigi Tenco.

I suoi burrascosi rapporti con l’universo femminile, la canzone di protesta italiana, la sua poliedricità come musicista.

Un artista completo, tormentato, che spaziava indifferentemente tra musica, parole e cinema.

di Dino De Angelis

Nessuna lacrima vada sprecata

L’angolo della cultura

Nessuna lacrima vada sprecata: 1^ parte

Questa è la prima parte della ricostruzione della vita di uno dei maggiori interpreti e autori della canzone e anche della cultura italiana.

Uno che non ha mai avuto paura di sfuggire alle omologazioni e a percorrere nuove strade.

Un esempio di originalità e di creatività controcorrente che può essere di insegnamento anche per chi si occupa di altro.

Lunedì la seconda parte.

di Dino De Angelis

Nessuna lacrima vada sprecata

La cultura: a prescindere

“Il fuori sport”

In questo blog abbiamo sempre ospitato con estremo piacere ed interesse interventi di addetti ai lavori in campo sportivo che hanno dato sempre, ciascuno con la propria specializzazione, un contributo importante ed esclusivo per accrescere la cultura dei tanti amici che seguono questa testata.

Proprio sull’argomento “cultura”, intendiamo però aprire anche a contributi diversi da quello intrinsecamente di natura sportiva.

Crediamo infatti che…

…l’accrescimento della consapevolezza prescinda dalla singola materia e costituisca una crescita personale che riguarda anche altri campi, diversi e complementari a quello sportivo.

Abbiamo già in passato tentato un esperimento del genere.

Qualche mese fa abbiamo mandato, con eccellenti risultati in termini di ascolti, le puntate di un progetto che riguardava il tema dei diritti umani, che aveva nello sport un punto in comune con lo spirito di questo blog.

Il progetto si intitolava “Il gradino vuoto” e lo potrete trovare qui su questo blog.

Dello stesso autore di quel lavoro, Dino De Angelis, già allenatore di pallacanestro, vorremmo adesso ritentare l’impresa.

Questa volta l’argomento in questione c’entra ancor meno con la mission di progetto, ma crediamo che valga la pena anche stavolta di ospitare il tema che l’autore ci propone.

In questo caso si parlerà di uno dei casi più discussi sul mondo della musica italiana:

il caso di Luigi Tenco, in un format che si intitola “Nessuna lacrima vada sprecata”.

Immetteremo anche stavolta delle puntate consecutive che ci parleranno della biografia di questo cantautore scomodo.

Ricordando a noi stessi che

a volte forse proprio nella difformità dalla massa, nella ricercatezza e in un nuovo approccio al proprio mondo professionale,

si può trovare un modo per resistere alla dilagante omologazione di cui la nostra società era vittima prima, oggi ancor di più.

Pensiamo che sia un messaggio che si possa adattare benissimo anche a noi che ci occupiamo di attività sportiva.

Costa certamente maggiore fatica andare a cercare situazioni poco comuni e altrettanto poco omologate, ma crediamo che la sperimentazione costituisca sempre un valore aggiunto anche rispetto ai nostri percorsi.

L’esempio di Luigi Tenco ce lo dimostra in maniera inequivocabile.