Regola 1

“La prima regola che io metto è “Non si molla”. Mai.

Possiamo giocare male,…

…possiamo avere una brutta giornata, però non si molla.

Se si molla sono dolori…

Regola 2

La seconda è no alla cultura degli alibi, cioè

attribuire ad altri la responsabilità dei nostri fallimenti.

Regola 3

La terza regola è che l’errore fa parte dell’apprendimento,

Se i nostri figli dicono che il professore ce l’ha con loro non siamo noi a dover stabilire se è vero, piuttosto dobbiamo fargli capire che

bisogna imparare ad avere a che fare anche con chi ce l’ha con te.

Altrimenti succede che il nostro ragazzo non sbaglia mai e la colpa è sempre di qualcun altro.

Se vogliamo proteggerli dandogli ragione e dicendogli ci penso io, il sottotesto è che non pensiamo davvero che possano cavarsela.

Dare fiducia, anche per la loro autostima, vuol dire:

risolvitela da solo, so che puoi farlo.

Essere coraggiosi non significa non avere paura ma saperci convivere, saperla accettare.

Non direi di essere stato uno dei tecnici più grandi ma posso dire di essere uno dei più aggiornati.

Ho sempre cercato di rubare qualcosa.

Dai libri, dai film, dagli altri sport.

Sono un ladro di idee.

Julio Velasco

Accettare di perdere significa sapere perdere.

Invece nei comportamenti prevalenti c’è sempre un colpevole, c’è sempre un motivo:

  • l’arbitro
  • il tempo
  • il fuso orario…

Saper perdere significa non dare la colpa a nessuno, non dire niente…

Ho conosciuto centinaia di atleti.

Alcuni vincenti, altri perdenti.

La differenza?

I vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi.”

di Julio Velasco