Webinar si o webinar no?

Webinar: si o no?

Quando la mia attività come preparatore fisico me lo permette, mi piace soffermarmi e osservare come i giovani colleghi si impegnano nel loro lavoro.

Rimango più attratto da chi lo fa in modo accurato e senza mettersi troppo in evidenza perché riesco ad immedesimarmi, andando indietro nel tempo, a quando mi accingevo a formare gli allievi che le società mi affidavano.

Le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi sono di grande aiuto.

Tecnologie

In passato si tentava di sbagliare il meno possibile mettendo in pratica ciò che si era studiato a volte immaginandolo (non c’erano video “da copiare”) a volte inventando nuovi esercizi da far eseguire.

Vado al dunque!

Uno strumento a cui tutti, o quasi, hanno partecipato o contribuito a realizzare negli ultimi anni, sono i cosiddetti webinar.

Libro Ann Handley
Libro di Ann Handley e C.C. Chapman

Purtroppo spesso l’unico obiettivo di chi li organizza è il guadagno a discapito della qualità per i fruitori finali: i ragazzi, gli allievi o gli atleti.

Poiché mi affascinava l’argomento mi sono imbattuto in un libro di Ann Handley e C.C ChapmanContent Marketing” dove si dispensano consigli e indicazioni su come utilizzare i mezzi informatici per fare business.

“I webinar sono seminari che si svolgono sul web, e possono essere visualizzati o ascoltati online.

I webinar si svolgono sulle piattaforme di conferenza online, che possono consistere in un’applicazione scaricata sul computer di ogni partecipante, oppure in una piattaforma web.

I partecipanti e le aziende amano i webinar perché possono essere: efficaci, interattivi e sociali, meno impegnativi, a buon mercato, ad ampio raggio e geograficamente neutri, utili e catalizzatori di comunicazione.”

Tutto vero o quanto meno detta così dà la voglia di partecipare o organizzarne uno subito, non credete?

Purtroppo no! Non è così!

La maggior parte dei webinar a cui ho partecipato da uditore mi hanno fatto spendere un bel po’ di soldi.

(anche se il singolo webinar è economico è la “somma che fa il totale”)

e per quelli gratuiti un bel po’ di tempo

(sappiamo che il tempo è denaro).

Prendendo spunto da quanto letto nel libro e riportato alla mia esperienza, posso asserire che sia quelli gratuiti che quelli a pagamento si focalizzano più ad attirare le persone che al contenuto.

In realtà, a chi li organizza interessa più raccogliere nomi di potenziali clienti o utilizzare la piattaforma per vendere prodotti e servizi, compromettendone la credibilità.

Ciò mi ha portato ad essere scettico sul valore della gran parte dei webinar siano essi gratuiti o no.

Scettico
Foto di Andrea Piacquadio

Per essere relatori bisogna non solo conoscere profondamente un argomento ma anche essere in grado di proporlo e soprattutto riuscire a trasmettere ciò che si è costruito con la propria esperienza.

Inoltre è necessario tenere alta la concentrazione del pubblico proponendo argomenti dai contenuti interessanti, pratici, essenziali e di facile comprensione.

“Quando si è online, bisogna tenere viva l’attenzione degli spettatori coinvolgendone solo gli occhi e le orecchie”, dice Shelley Ryan “altrimenti, si metteranno a controllare l’email e a leggere l’oroscopo”.

Come comportarsi quando si deve relazionare ad un webinar o cosa mi aspetto da un relatore?

Semplicemente:

  1. Mostrare (evitando di raccontare) i protocolli di lavoro evidenziando come vanno eseguiti dai propri atleti.
  2. Realizzare slide con informazioni essenziali ma con immagini in grado di stimolare sempre di più l’attenzione.
  3. Presentare una unica idea in ogni slide per evitare di confondere, usando video e immagini autentiche magari prese dai propri lavori evitando di riciclare immagini viste e riviste.
  4. Evitare l’autocelebrazione a favore della concretezza

“Il formatore non trasmette concetti ma agisce come veicolo e acceleratore nello sviluppo di competenze da parte del fruitore”

di Tiziano Megaro