La scuola inizia

LA SCUOLA SI AVVIA ALLA RIPRESA

CAOS, IPOCRISIA E INCERTEZZA

La scuola italiana si appresta all’inizio delle lezioni in un’atmosfera di grande incertezza e preoccupazione.

Le rassicurazioni che il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dispensa quotidianamente a piene mani sui Media, TV, Tgcom2, FB e Social, le sue strombazzate del tipo:…

…“Noi oggi, dati alla mano, parliamo su base nazionale dell’85,5% del personale scolastico che si è vaccinato”, “Gli studenti si devono vaccinare!” ……. servono a poco e suscitano irritazione

Le scelte del governo sono?

E’ chiaro che le scelte del Governo non permettono ancora una volta un inizio delle lezioni sereno e sicuro, perchè:

  • gli organici sono in sottonumero;
  • il precariato e i concorsi sono in guerra;
  • pochi sono gli spazi e molte sono le “classi pollaio”;
  • i trasporti sono inadeguati;
  • il tracciamento?

Su nessuno di questi problemi fondamentali si sono fatti passi avanti significativi e pensare che il Governo ha avuto l’estate a disposizione per porvi rimedio.

E ancora

La “cabina di regia” ha concordato il “green pass” obbligatorio per:

  • il personale della scuola (Dirigenti, Insegnanti e Personale ATA e chi non è in regola sarà considerato assente ingiustificato e …… perderà lo stipendio);
  • i docenti universitari;
  • gli studenti universitari;
  • gli allievi delle scuole superiori con più di 16 anni.

Per quanto riguarda la vaccinazione obbligatoria resta aperta la discussione in merito al tampone (con prezzi calmierati).

L’ipotesi della gratuità dei test anti-Covid, spiegano fonti di governo, è stata scartata perché avrebbe potuto disincentivare i più giovani a immunizzarsi.

E allora cosa fa il Ministro MIUR Patrizio Bianchi?
  1. Fa scattare disposizioni ipocrite come quella del metro (flessibile) di distanziamento,
    • così nessuno dei Dirigenti Scolastici sa come effettuare i tanti controlli previsti e soprattutto, ancora una volta, non è garantita la copertura di tutte le cattedre in autunno e forse fino a Natale.
  2. Vuole creare un’app “ad hoc” per controllare il “green pass” degli Insegnanti e personale scolastico che funzionerà con un sistema a semaforo:
  • disco verde per chi è in regola;
  • quello rosso per chi ha il certificato scaduto.

Ci sono i vigili per le multe?

Afferma inoltre:

  • “E’ tempo di fare una RIFORMA DELLA SCUOLA e non ho paura di usare questa parola.
  • Nel programma “Scuola d’estate” abbiamo messo molte risorse, soprattutto al Sud e abbiamo risposto a problemi specifici dei ragazzi.
  • Uno dei nostri punti di forza è stata l’inclusione sociale unita alla nostra tradizione umanistica, che siamo riusciti a “legare” ai nuovi approcci tecnologici.
  • Da questo partiremo quest’anno per fare un grande cambiamento”.

E bravo il Ministro, ha trovato la “formula magica”: Riformare la Scuola Italiana!

In questi ultimi anni sono cambiati tanti Ministri dell’Istruzione (a seconda dei “colori politici”) e ognuno ha parlato di riforme, di programmi (“La Buona Scuola, sic!), di ………, ma non è cambiato niente o quasi.

Conclusioni

Invece di controllare il “green pass” per il personale scolastico, sarebbe ora di:

  • costruire nuovi edifici scolastici;
  • creare classi aperte, funzionali, moderne, a misura di alunno, studente;
  • costruire nuove palestre, piscine e impianti polivalenti;
  • predisporre nuovi programmi “al passo dei tempi”, moderni;
  • preoccuparsi delle disabilità scolastiche e creare strutture idonee “ad hoc”;
  • migliorare i trasporti;
  • rivalutare la professionalità del personale scolastico (Dirigenti, Insegnanti e personale ATA).

Ma purtroppo quest’anno all’inizio della scuola si delinea la seguente situazione e …….. questo è il quadro che il Governo ci ha preparato una scuola:

  • meno sicura;
  • che colpisce il diritto allo studio dei ragazzi/e più fragili;
  • che registra carichi di lavoro fuori da ogni contrattazione per docenti e personale ATA;

si delinea forse ancora la DaD e

La DaD da proteofaresapere

sarebbe il disastro più assoluto!

di Maurizio Mondoni

Attività giovanile

L’Italia e l’attività sportiva giovanile

IN ITALIA A LIVELLO GIOVANILE SI PRATICA POCA ATTIVITA’ SPORTIVA E L’ABBANDONO AUMENTA

In Italia, a 18 anni, meno di 1 adolescente su 3 pratica qualche attività sportiva o fisica e i tassi di sedentarietà sono da record.

Il problema è…

…il cosiddetto “drop out” (abbandono precoce) che inizia già a 11 anni:

  • a 15 anni meno di un ragazzo su 2 pratica attività sportiva continuativa,
  • a 18 la pratica poco più di uno su 3 e i tassi di sedentarietà nel nostro Paese sono tripli rispetto a quelli delle altre nazioni europee.

Per non parlare della Scuola Primaria dove il movimento

è un passatempo, un hobby ……. non un’esigenza!

Dopo la Scuola Primaria

Dopo la Scuola Primaria i ragazzi italiani cominciano ad allontanarsi dalla pratica sportiva continuativa e ingrossano le fila dei sedentari.

A maggior ragione da marzo 2020 con la pandemia, che ha fatto crollare il gioco, il movimento, l’E.F. e ha aumentato di fatto la sedentarietà con conseguente aumento di peso, noia e ……. è meglio rimanere nella “bolla” di casa” e giocare con:

bimbi scuola primaria
Foto di Lukas
  • lo smartphone
  • il telefonino
  • la TV
Lo spartiacque

E se finora l’età spartiacque era quella tra i 14 e i 15 anni, negli ultimi anni si è osservato che il trend negativo comincia già a 10- 11 anni.

Infatti tra il 2018 e il 2019 la quota di ragazzi/e praticanti un’attività sportiva in modo continuativo è diminuita nella fascia d’età 11-14 anni, passando dal 53% al 60,4%, percentuale che tra i 15 e i 17 anni diventa del 52,5% e si assesta  al 40,7%, tra i 18 e i 19 anni:

una parabola discendente preoccupante con il crescere dell’età!

Non abbiamo i dati dal 2020, ma sicuramente la percentuale è aumentata di sicuro!

L’abbandono e la sedentarietà

Preoccupante non è solo l’abbandono della pratica sportiva in età preadolescenziale e adolescenziale, ma quello che è pericoloso è l’elevato numero di sedentari assoluti, di coloro che non praticano nessuno sport, né alcuna attività fisica e questo fenomeno riguarda soprattutto le ragazze, in una percentuale che va dal 28% (tra i 15 e 17 anni) al 36% (tra i 18 e i 19 anni).

Per non parlare dei bambini!

Le nuove tecnologie

I sociologi, gli psicologi, i pediatri non hanno dubbi sui colpevoli del divorzio tra adolescenti e sport: le nuove tecnologie!

Infatti i giovani d’oggi trascorrono dalle 3 alle 4 ore al giorno davanti a uno schermo TV, computer o smartphone che sia.

Ma questo non basta a spiegare perché il tasso di sedentarietà degli adolescenti italiani sia più che triplo rispetto a quello dei loro coetanei europei (24,6% contro 7% nella fascia di età 15-24 anni), che non sono da meno dei ragazzi italiani nell’uso di tecnologie digitali, né per abilità né per tempo trascorso.

giovani e smartphone
Foto di Kindel Media

Alcune indagini svolte a “random” tra i giovani adolescenti in alcune città italiane, hanno evidenziato due principali motivi di abbandono sportivo:

  • uno legato all’eccessivo impegno richiesto dallo studio (56,5%);
  • l’altro riconducibile alle modalità di svolgimento dell’attività fisica.
Perché?

Queste le risposte relative all’indagine svolta: perchè

  • “fare sport è venuto a noia” (65,4%);
  • “costa troppa fatica” (24,4%);
  • costa troppo in termini economici (32%);
  • “gli Istruttori e gli Allenatori sono troppo esigenti” 
    • e non sanno insegnare (19,4%).
Cosa bisogna fare?

Per riavvicinare gli adolescenti all’attività fisica e sportiva, bisogna offrire loro nuovi stimoli.

L’agonismo esasperato dei giorni nostri, le aspettative e le pressioni eccessive dei genitori e degli Allenatori, rischiano di allontanare i giovani dallo sport.

Occorre valorizzare di più l’attività fisica anche non strutturata e la pratica sportiva non agonistica e questa è una sfida che deve coinvolgere anche le Società Sportive.

E partire anche dai bambini?

E riscoprire la Multilateralità e il “giocare a tutto” e poi scegliere?

La Scuola

Ma il ruolo centrale di questa valorizzazione spetta alla SCUOLA, soprattutto in quella secondaria inferiore e superiore.

sport e scuola
Foto di Yan Krukov

Lo sport a scuola dovrebbe essere favorito ed incentivato, mentre oggi è considerato una perdita di tempo che toglie spazio ad altre attività più importanti.

L’Educazione Fisica è parte integrante dello sviluppo psicofisico degli adolescenti:

lo sanno bene Paesi come la Francia che dedicano a questa attività il 15% dell’orario complessivo scolastico, percentuale che scende al 7% per gli studenti italiani.

Circa un terzo dei Paesi europei sta lavorando oggi a riforme che riguardano l’Educazione Fisica con interventi di vario tipo volti ad aumentare l’orario minimo, diversificare l’offerta, promuovere la formazione di coloro che la insegnano.

Per non parlare della Scuola Primaria e della “non importanza” dell’E.F. nel contesto delle altre Educazioni!

E in Italia?

Due ore di E.F. (scusate Scienze Motorie!) nella Scuola Secondaria di 1° e di 2° grado, poco o niente di Educazione Fisica (così giustamente si chiama) nella Scuola Primaria, niente nella Scuola d’Infanzia.

Ma dove vogliamo andare Sottosegretario Vezzali? Cosa facciamo prof. Bianchi?

Promesse:

  • “faremo”,
  • “ci incontreremo,
  • “definiremo”,
  • ci consulteremo
  • e tra breve ……….. decideremo, fisseremo, ……

è un problema che dovremo risolvere al più presto.

maglia nera
da picclick.it

E’ una storia che si ripete da anni e l’Italia è la maglia nera in Europa.

di Maurizio Mondoni