Nessuna lacrima vada sprecata

La cultura: a prescindere

“Il fuori sport”

In questo blog abbiamo sempre ospitato con estremo piacere ed interesse interventi di addetti ai lavori in campo sportivo che hanno dato sempre, ciascuno con la propria specializzazione, un contributo importante ed esclusivo per accrescere la cultura dei tanti amici che seguono questa testata.

Proprio sull’argomento “cultura”, intendiamo però aprire anche a contributi diversi da quello intrinsecamente di natura sportiva.

Crediamo infatti che…

…l’accrescimento della consapevolezza prescinda dalla singola materia e costituisca una crescita personale che riguarda anche altri campi, diversi e complementari a quello sportivo.

Abbiamo già in passato tentato un esperimento del genere.

Qualche mese fa abbiamo mandato, con eccellenti risultati in termini di ascolti, le puntate di un progetto che riguardava il tema dei diritti umani, che aveva nello sport un punto in comune con lo spirito di questo blog.

Il progetto si intitolava “Il gradino vuoto” e lo potrete trovare qui su questo blog.

Dello stesso autore di quel lavoro, Dino De Angelis, già allenatore di pallacanestro, vorremmo adesso ritentare l’impresa.

Questa volta l’argomento in questione c’entra ancor meno con la mission di progetto, ma crediamo che valga la pena anche stavolta di ospitare il tema che l’autore ci propone.

In questo caso si parlerà di uno dei casi più discussi sul mondo della musica italiana:

il caso di Luigi Tenco, in un format che si intitola “Nessuna lacrima vada sprecata”.

Immetteremo anche stavolta delle puntate consecutive che ci parleranno della biografia di questo cantautore scomodo.

Ricordando a noi stessi che

a volte forse proprio nella difformità dalla massa, nella ricercatezza e in un nuovo approccio al proprio mondo professionale,

si può trovare un modo per resistere alla dilagante omologazione di cui la nostra società era vittima prima, oggi ancor di più.

Pensiamo che sia un messaggio che si possa adattare benissimo anche a noi che ci occupiamo di attività sportiva.

Costa certamente maggiore fatica andare a cercare situazioni poco comuni e altrettanto poco omologate, ma crediamo che la sperimentazione costituisca sempre un valore aggiunto anche rispetto ai nostri percorsi.

L’esempio di Luigi Tenco ce lo dimostra in maniera inequivocabile.