È stato, è e sarà sempre bello poterlo fare fin quando sarò in condizione.
Quest’anno, più che mai, sento l’esigenza di condividere con tutti i miei amici e chi segue il mio blog, l’inizio del nuovo anno sportivo.
Dopo tanti campionati vissuti con lo Scafati basket, sarò il preparatore fisico della Virtus Arechi Salerno società che con la sua professionalità, organizzazione, serietà e voglia di crescere è riuscita a darmi i giusti stimoli e la giusta adrenalina.
Allenare i miei atleti mi rende sempre più voglioso di programmare, sperimentare e rendere i loro allenamenti quanto più efficienti e funzionali possibili.
La storia della preparazione atletica vede la sua comparsa, in modo sistematico, nel calcio intorno agli anni ’60; successivamente ha avuto una forte diffusione anche nelle altre discipline sportive.
La metodica di allenamento deriva…
dall’atletica leggera che, a quel tempo, era l’unico sport che aveva mutuato una cultura strutturata.
Questo intervento ha comportato un approccio aspecifico all’attività portando ad una stabilizzazione delle capacità degli atleti e ad una aumento del numero di infortuni.
Negli anni ’80 anche altri sport si affacciano ad un approccio “atletico “ ma con metodiche che nulla avevano a che fare con il modello prestativo.
Negli anni ’90, con la scoperta dei lavori di forza, anche per la pallacanestro, il preparatore ha assunto una rilevanza maggiore rispetto al passato.
Ciò nonostante, le metodiche non erano ancora specifiche anzi derivavano dai body builders con le stesse conseguenze derivanti dall’applicazione dei metodi dell’atletica leggera.
Da pochi anni è iniziata una piccola rivoluzione nell’area della preparazione fisica con l’introduzione di un concetto più moderno: “L’ALLENAMENTO FUNZIONALE”.
Alcuni studiosi hanno dimostrato quanto siano importanti gli aspetti coordinativi del gesto specifico rispetto all’esclusivo lavoro di aumento della forza muscolare, attraverso esercizi che niente hanno a che fare con i movimenti tecnici o la posizione che un cestista assume in campo.
L’allenamento funzionale quindi affiancherà l’allenamento tecnico – tattico del cestista attraverso programmi personalizzati e specifici.
PRINCIPI DI ALLENAMENTO
L’allenamento nasce dal modello di prestazione tipico del cestista e si sviluppa seguendo dei criteri che tengono in considerazione i requisiti fisici dell’individuo e la sua volontà.
Biomeccanico (gesto che viene svolto, con partciolare riferimento al rapporto degli arti e anche delle componenti cinematiche e dinamiche)
Neuromuscolare (Percentuali di forza impresse e tempo di applicazione)
I parametri che definiscono il modello prestativo sono:
Durate della gara
Presenza di variazioni
Intensità e durata delle variazioni
Frequenza del gesto
Tempo di applicazione del gesto
Adattamento
Periodizzazione e progressione
Oltre agli elementi aggiuntivi che sono il riposo e la nutrizione.
L’obiettivo finale dell’allenamento è la gara, oltre per lo scopo agonistico ma anche perché è fondamentale conoscere, osservare e appuntare il comportamento dell’atleta in fase di gara in quanto ci indica la strada da percorrere per programmare l’allenamento.