core in posturologia

UN CORE BEN ALLENATO IN POSTUROLOGIA

Il core è rappresentato dal complesso coxo-lombo-pelvico e costituisce il centro della catena cinetica da cui si dipartono tutti i movimenti e vengono trasmessi agli arti superiori ed inferiori.

La muscolatura del core può essere paragonata ad un…

…cilindro, di cui fanno parte muscoli stabilizzatori profondi e mobilizzatori esterni.

I muscoli stabilizzatori profondi sono le fondamenta del core

Costituiscono il/i:

  • muscolo trasverso dell’addome
  • l’obliquo interno dell’addome
  • multifido
  • quadrato dei lombi
  • diaframma
  • diaframma pelvico
  • medio gluteo.
I muscoli mobilizzatori esterni

Si caratterizzano per creare movimento e si attivano secondariamente agli stabilizzatori profondi e costituiscono il/i:

  • muscoli romboidi
  • muscolo trapezio
  • dentato anteriore
  • gran dorsale
  • retto dell’addome
  • l’obliquo esterno
  • muscolo erettore della colonna
  • grande gluteo
  • l’Ileo psoas
  • fascia toracolombare.
Importanza del core

Il  core è inteso come l’anello o il legame cinetico che congiunge le estremità superiori ed inferiori sarebbe quindi il motore centrale per un efficace funzione biomeccanica.

In tutti gli sport e nella vita quotidiana, la colonna vertebrale è coinvolta nell’equilibrio posturale, nel trasmettere l’azione e nel coordinare le attività tra gli arti superiori ed inferiori.

Il corretto utilizzo del core e il sostegno muscolare nella regione lombo pelvica riducono i carichi sui dischi intervertebrali e lo stress a livello delle articolazioni.

La stabilità del baricentro o del core offre una solida base di appoggio per le estremità superiori ed inferiori, permettendo così ai segmenti corporei di muoversi più o meno velocemente.

Per lo svolgimento di tale compito ha luogo l’attivazione pre-programmata dei muscoli locali.

Questo comporta l’instaurarsi di aggiustamenti posturali anticipatori, che collocano il corpo nella posizione migliore per affrontare gli squilibri creati dalla forza di gravità.

Oltre l’80% degli adulti ha sofferto di mal di schiena almeno una volta nella vita  .

Le ricerche dimostrano che gli individui affetti da una lombalgia cronica hanno una minore attivazione dei muscoli stabilizzatori profondi del core.

In particolare dei muscoli del:

  • trasverso dell’addome
  • obliquo interno dell’addome
  • pavimento pelvico
  • multifido
  • del diaframma
  • dell’erettore della colonna.
LA RICERCA SCIENTIFICA CI VIENE IN AIUTO CON UNO STUDIO TURCO (del 18/04/2017)

Studio degli effetti di un programma di esercizi di stabilizzazione toracica di 8 settimane su dolore alla schiena, allineamento spinale, influenza posturale e resistenza di base negli studenti universitari.

MATERIALI E METODI

Gli studenti universitari sono stati assegnati in modo casuale a gruppi di esercizi (n: 28) e di controllo (n: 25).

Il programma di esercizi è stato effettuato 3 giorni a settimana per 8 settimane. 

Il dolore posturale, l’allineamento spinale, l’influenza posturale e la resistenza core sono stati valutati tramite scala analogica visiva dopo 8 settomane di lavoro:

McGill
McGill – da www.mitchferniani.it
RISULTATI

Sono state osservate differenze per il dolore posturale:

  • la curvatura toracica e lombare
  • l’indice di stabilità dinamica (occhi chiusi)
  • i punteggi di resistenza core nel gruppo di esercizi tra il basale e la settimana 8

Tutti i parametri erano significativamente diversi rispetto a quelli di il gruppo di controllo

CONCLUSIONE

Il programma ha diminuito il dolore posturale, le curvature spinali e l’influenza posturale e aumentato la resistenza di base negli studenti universitari.

Il programma può essere efficace nel dolore posturale e nel disallineamento dei problemi della colonna vertebrale correlati alla debolezza del core e ai disturbi dell’equilibrio.

Come si allena?

Il core training deve contenere una combinazione di forza, flessibilità e controllo.

L’allenamento dev’essere, perciò, di carattere funzionale.

In sostanza l’obiettivo è provocare e mettere alla prova le capacità di risposta del “centro” del nostro corpo agli stimoli esterni.

Il tutto attraverso esercizi isometrici, statici o in movimento, e grazie anche all’utilizzo di attrezzi che sollecitino l’equilibrio e le capacità coordinative.

Partendo da esercizi molto semplici quanto efficaci, come ad esempio il plank, il side bridge (ponte laterale), il bird dog.

di Andrea Dipino

Test sportivo

Test organico e baropodometrico

Come servizio innovativo della corsa per prevenire infortuni e migliorare le performance

Per una corretta programmazione degli allenamenti di tipo organico è di fondamentale importanza effettuare test incrementali che permettano di identificare il punto ZERO (livello di partenza), ricercando:…

Il test

Il test organico combinato, con esame dinamico baropodometrico al tapis roulant, permette di ottenere una valutazione simultanea dei parametri fisiologici:

Dopo un’attenta anamnesi personale, un analisi degli sport praticati, dei traumi subiti e le operazioni alle articolazioni a cui si è stati sottoposti, si prosegue con la valutazione:

  • posturale attraverso test specifici di allineamento;
  • flessibilità e forza muscolare degli arti inferiori e del bacino
    • in piedi, da fermi o in movimento.

Successivamente viene effettuata una ripresa video su un tapis roulant dotato di sensori sensibili alla pressione.

test 1 corsa

È importante combinare il test organico all’esame baropodometrico  sia con sportivi che con amatori e con chiunque effettua attività organica, compreso i bambini.

test 2
Il tapis roulant baropodometrico

Il tapis roulant baropodometrico rivestito di sensori sotto il tappeto di camminamento, consente una accurata analisi delle pressioni plantari.

Rileva la distribuzione del carico a terra durante le fasi della camminata e della corsa in condizione di comfort e di incremento di intensità, esaminando come l’apparato locomotore compie ogni singolo movimento nella sua dinamicità.

L’utilizzo di telecamere sincronizzate consente anche una dettagliata valutazione dell’atteggiamento posturale durante il movimento mettendo in evidenza come si sposa il peso, l’appoggio e i tempi di carico durante la camminata.

Davide a lavoro
Il prof. Davide Antoniella presso il suo studio

Si evidenzia la percentuale di appoggio sull’avampiede e sul retropiede ed eventuali casi di pronazione e supinazione.

Finalità del test

Questo test permette di fare delle valutazioni anatomiche e funzionali del piede e di altri distretti corporei ad esso connessi.

Permette, inoltre, di:

L’esame pertanto è utile nel descrivere la morfologia, la funzione e disfunzione del piede e dei segmenti corporei ad esso interconnessi (caviglia, ginocchio, anca)

L’esame si rivela utile prima, dopo e durante la fase riabilitativa.

Il piano di lavoro programmato per l’attività organica, qualsiasi obiettivo si abbia, sottopone le  strutture osteomuscolari e articolari a continui sovraccarichi per la ripetitività del gesto atletico;

soprattutto se quest’ultimo non viene eseguito nella maniera corretta o se vengono utilizzate calzature non specifiche.

Se il soggetto non distribuisce in modo corretto il proprio baricentro, le pressioni all’interno del piede e tra un piede e l’altro o se non ha una buona mobilità può provocare danni alle articolazioni.

Il programma seppur basato su test organici precisi    sarà del tutto inefficace se non supportato da una corretta analisi baropodometrica, perché può attivare le disfunzioni più comuni di un podista:

test 3

L’esame  combinato con le altre valutazioni ,  potrà pertanto fornire elementi importanti riguardo  sovraccarichi anatomici e funzionali, idoneità della calzature sportive ed eventualmente delle ortesi plantari testandone l’idoneità.

L’esame baropodometrico eseguito in questa maniera diventa una gait analysis ovvero la valutazione della biomeccanica dell’apparato locomotore.

Conclusioni

Correre con la consapevolezza di farlo nel modo corretto, dal punto di vista della postura e della dinamica, indossando la tipologia di calzatura più idonea, è fondamentale per prevenire gli infortuni e correggere le cause dei propri disturbi.

Tale valutazione ha quindi e soprattutto una funzione preventiva permettendo di  poter personalizzare il programma di allenamento, gli esercizi propriocettivi  e di stretching dei diversi distretti muscolari in modo funzionale.

In oltre si affina la tecnica, migliorando  il  passo,   evitando lesioni muscolari e osteoarticolari e

permettendo di migliorare la performance sportiva per raggiungere gli obiettivi nel modo più corretto, protettivo, tutelativo, cautelativo possibile.

di Davide Antoniella