Un viaggio nell’anima più profonda del tifo, tra ritualità, passione e trasformazione.


⚽ La partita inizia molto prima del fischio

La partita comincia molto prima del fischio d’inizio. Inizia a volte il giorno prima, a volte la settimana prima.

Nell’immaginario comune lo sport si focalizza su…

…atleti, moduli, allenatori. Ma il vero motore emotivo del calcio resta spesso ai margini:
il tifoso.

🧠 Approfondimento:
👉 L’impatto dell’attesa sportiva sulla mente – TrainingConcept.it


👥 Il tifoso: presenza immarcescibile

È la immarcescibile, insostituibile, proverbiale e folcloristica categoria dei tifosi.

Il tifoso non partecipa: vive.
Non osserva: soffre, vibra, si consuma.
La sua è una presenza mistica che supera il gioco.

Tifosi allo stadio
Tifosi allo stadio



✋ Le mani: il corpo che partecipa

Un tifoso non deve portare nulla: ha già con sé gli strumenti che gli servono per fare la sua partita. Prima di tutto le mani.

Le mani del tifoso si muovono senza sosta:

  • per applaudire
  • per contestare (spesso con foga)
  • per celebrare, alzandole al cielo nel gol o nella vittoria

Alle due estremità dei gesti che compiono le mani ci sono altri due movimenti: il dissenso e l’esaltazione.

🎯 Leggi anche: Il linguaggio del corpo nello sport


🗣️ La voce: il suono dell’anima calcistica

L’altro strumento che il tifoso porta ineluttabilmente con sé è la voce.

La voce accompagna, rinforza, amplifica.
Dal coro alla protesta, dal grido di gioia all’urlo liberatorio.

La gioia estrema, come il piacere, nelle manifestazioni spesso si confonde con la sofferenza.


🛐 Il tifoso come credente: una fede calcistica

Il tifoso allo stadio non conosce le mezze misure: la partita è un’esperienza unica nella sua vita, pur nella sua replicabilità.

C’è chi direbbe che è follia.
Ma per il tifoso è devozione.
È pronto a tutto: alla morte, alla resurrezione, al sacrificio.

Per la vittoria della sua squadra, come Faust venderebbe al diavolo la sua anima…

📎 Approfondimento esterno:
👉 Il calcio come religione moderna – Treccani


🧪 La trasformazione: Jekyll & Hyde del tifo

Il tifoso, insomma, è come Mister Hyde che fin da quando mette piede allo stadio ha preso la pozione magica.

Persone insospettabili diventano altre:

  • cambiano espressione
  • urlano
  • si deformano fisicamente nel volto, come posseduti dalla partita

🎓 Riflessione: La gestione emotiva nell’esperienza sportiva


⏳ Dopo il novantesimo: un’eco che resta

Finito il culto, non si esauriscono la gioia e la sofferenza.

Se si vince:

  • Gioia e beatitudine per giorni

Se si perde:

  • Stato catatonico, notti insonni, irritabilità

Rivedrà le scene della tragedia nelle notti successive… sarà di umore intrattabile, rischiando la rissa, spesso per futili motivi.


🔍 Un mistero che è meglio non svelare

È un meccanismo difficile da spiegare, e mi auguro che nessuno sappia spiegarlo mai.

Come l’amore, la Coca-Cola o la Nutella:
più provi a spiegarlo, più ne rovini la magia.

Il tifo fa parte di quelle equazioni della vita che il giorno in cui troveranno la formula per risolverla, perderà parecchio del suo fascino.



💬 Conclusione: il tifoso è il cuore pulsante del calcio

Il tifoso non è solo pubblico.
È attore, ritualista, fedele, trasformista, poeta del gesto e della voce.
E soprattutto, è umano.


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di Dino De Angelis

(Questo articolo è una rielaborazione dell’originale, che puoi trovare qui)